La domanda è sbagliata in partenza.
Non vi è niente che un uomo possa fare che non sia adatto ad una donna. Possono esserci scontri o confronti fisici in cui la potenza muscolare è elemento di vantaggio, ma non è il caso
dell’Aikido.
Esistono ambienti in cui le diversità (non solo di sesso) sono discriminate, più o meno consapevolmente: questo non accadrà mai nel nostro dojo. Comportamenti discriminatori, ambigui,
sessualmente espliciti o imbarazzanti non sono tollerati.
La definizione di efficacia è:
"Capacità di produrre l'effetto e i risultati voluti o sperati"
Quindi è possibile ragionare sull'efficacia di uno strumento (l'Aikido, in questo caso) solamente dopo che aver deciso quali siano gli effetti ed i risultati che attendiamo da
esso.
A volte si pensa che lo scopo unico e primo di tutte le Arti Marziali sia la difesa personale intesa come capacità di sopravvivere ad una aggressione sopraffacendo uno o più attaccanti.
Se così fosse, praticare per una vita un'Arte Marziale senza essere mai aggrediti sarebbe solamente uno spreco di tempo, considerando che vi sono metodi molto più efficaci e decisamente più
rapidi per difendersi (armi da fuoco in primis).
Personalmente, a meno che non siate professionisti della sicurezza, sposo il concetto di "Difesa della Persona" più che "Difesa personale", in cui l'Arte Marziale opera a 360 gradi per
tutelare il corpo (mantenerlo in forma, evitare infortuni, consentire una pratica fino ad età avanzata riducendo il rischio di patologie croniche, saper cadere) e la mente (equilibrio,
rilassatezza, gestione dello stress, della paura, del contatto fisico, studio), il tutto tramite lo studio di tecniche che comunque nascono per la difesa o l'attacco e, pertanto, potrebbero
rivelarsi utili in caso di necessità.
Ragionando di priorità....nella sola Toscana perdono la vita in media 150-160 persone all'anno per cadute che avvengono nella sola abitazione (Fonte: Fondamenti di prevenzione degli
infortuni domestici - Regione Toscana, 2010), numeri molto inferiori alle vittime di aggressione.
Pertanto:
Certamente; non viene seguito un programma di allenamento progressivo come in molti sport, per cui inserirsi in un corso già avviato è esattamente come iniziare prendere parte alla prima lezione dell'anno.
I corsi per i più piccoli richiedono una didattica specifica e diversificata rispetto ai corsi adulti, e vedono la frequenza di bambini a partire dai 6 anni di età;
ragazzi dagli 11-12 anni possono unirsi al corso adulti purchè...si divertano: nel corso adulti non dedichiamo spazio al gioco (così come inteso dai bambini), ed è richiesta una certa concentrazione. Se alla ragazza/ragazzo piace quello che viene fatto nel corso adulti, non avrà problemi a mantenere la concentrazione per un ora e mezza.
Dato che non vi sono carichi muscolari elevati, che vi sono ampi spazi di recupero e che non eseguiamo tecniche tali da stressare le articolazioni, non ci sono controindicazioni legate alla fisicità degli adolescenti.
Una tuta da ginnastica. Nient’altro.
Cosa dovrò acquistare per proseguire nella pratica?
Sono necessari un Keikogi (quelli per Judo vanno benissimo) e un paio di ciabatte. Spesa totale inferiore ai 50,00 €.
Dato che si tratta di un percorso personale e non vi sono gare o competizioni, non è richiesta una frequentazione costante. Inutile dire che più costante e assidua sarà la pratica, maggiori e più rapidi saranno risultati e soddisfazioni.
Nel corso adulti, non dobbiamo educare nessuno; ognuno di noi ha una propria vita fatta di lavoro, famiglia ed aspetti personali; arrivare in ritardo o abbandonare prima la lezione è possibile senza alcun problema; nessuno vi chiederà mai spiegazioni o vi farà “rimproveri”. Saremo felici se vorrete stare con noi anche per pochi minuti.